Egr. Vicesindaco,
"Se servono i soldi per pulire la spiaggia e non si trovano, o alziamo la Tia o iniziamo a prenderli,ad esempio, rinunciando a Miss Italia nel Mondo".
Questa è la dichiarazione che appare sul quotidiano LA NUOVA VENEZIA di domenica 14 novembre 2010. E, sulla stessa linea di quanto già apparso sullo stesso quotidiano il giorno precedente. Vorrei, sinteticamente, se posso, spiegarle la mia posizione, senza tuttavia "confondermi tra i favorevoli ed i contrari". La promozione turistica non è solo il consenso che può "attirare"una manifestazione conosciuta a livello nazionale, come Miss Italia nel Mondo. E'necessario che dietro la manifestazione stessa (al di là dell'enfasi derivante dagli ascolti e dallo share stesso) vi sia una strategia brillante che permetta al "prodotto televisivo"di entrare in una logica coerente con l'immagine della località. E, l'esecuzione di una strategia comunicativa non è solo il tentativo di migliorare le performance di una località (leggi presenze o occupazione camere) tramite, appunto, la scelta di un format televisivo, peraltro "datato" rispetto ad altri a maggior impatto. Perché molte destinazioni subiscono un forte calo di visitatori? E, invece, i viaggi on-line sono cresciuti? Pochi hanno capito che non si possono controllare la quantità di viaggio per una destinazione turistica. E se non è possibile valutarlo on-line, dove il ritorno di investimenti è più direttamente valutabile rispetto ad uno share televisivo, è evidente che l'impatto promozionale ha un risultato se dietro la cosiddetta "pubblicità" vi è una solida strategia che trasformi la destinazione Jesolo in una sorta di "eroe" della destinazione, e nello stesso qualificare un qualunque albergo come una preziosa risorsa di destinazione per il cliente. L'immagine sì, ma perseguita nella coerenza del prodotto turistico offerto che non è quello, spiace dirlo, dell'illusione del "perfect day". Questo il primo ragionamento. Veniamo al secondo, direttamente collegato con il primo. Ammettiamo che , appunto, al di là delle possibili critiche sulla manifestazione, non vi sia un'altra strategia da contrapporre al quella fino ad ora perseguita. Si può essere delusi da una strategia, ma non si può rinunciare alla stessa "perché mancano i soldi per pulire la spiaggia". L'Amministrazione Pubblica, quale management della cosa pubblica, deve guardare al di là delle linee di riporto de delle caselle della contabilità: invece di cercare delle soluzioni per ridurre i costi di asporto rifiuti (e non aumentare così la TIA), la Pubblica Amministrazione avrebbe dovuto concentrarsi sul miglioramento dell'esecuzione della raccolta differenziata da parte della società partecipata ALISEA S.p.A. Se la stessa è orientata al micro-management e non si concentra sull'obiettivo del ciclo integrato dei rifiuti (anche per abbassare la stessa TIA alle imprese), vuol dire che la stessa società è poco propensa alla responsabilizzazione. Forte di questa consapevolezza, l'Amministrazione Pubblica avrebbe dovuto mettere a punto un nuovo modello di management che definisca esattamente chi è responsabile e di cosa , mettendo in relazione performance e ricompense o sostituzione di personale e manager: ciò obbliga gli amministratori a soddisfare determinate aspettative del pubblico servizio. Qual è allora il significato di due posizioni in antitesi tra loro, "pro" o contro" Miss Italia nel Mondo? Mi pare evidente: invece di concentrare strategie (e risorse) nella risoluzioni di "grandi sfide" per la città, la sfida si trasforma in quella
"canonica": trovare un "equilibrio" tra le varie componenti politiche che costituiscono il governo della città a scapito della governance della città.
In un mondo "globalizzato" la vera sfida è realizzare un percorso complessivo di crescita economica e sociale della città.
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