La politica restrittiva di bilancio dei Comuni alimenta la speculazione. Serve subito una svolta per scongiurare un’ulteriore caduta dei redditi e dell’occupazione. La gravissima crisi economica globale, e la connessa crisi della zona euro, non può risolversi solo con una politica di tagli al bilancio né attraverso un aumento diretto o indiretto delle imposte locali. L’attuazione della cosiddetta “politica del sacrificio” accentua ulteriormente il profilo della crisi, determinando una maggior velocità di crescita della disoccupazione, delle insolvenze e della mortalità delle imprese. Le politiche di “austerità” abbattono ulteriormente la domanda, deprimono i redditi e quindi deteriorano ulteriormente la capacità di corrispondere positivamente alle richieste di imposte locali.
pensiamo, inoltre che la preferenza verso politiche di “austerità” rappresentano anche e soprattutto l’espressione di interessi sociali consolidati. Mantenere la “presa” su politiche di austerità, significa anche accelerare i processi di smantellamento delle imprese turistiche ( un aumento della mortalità di tali imprese significa che quei capitali che usciranno vincenti dalla crisi potranno rilanciare l’accumulazione sfruttando tra l’altro una minor concorrenza sui mercati e un ulteriore indebolimento del lavoro). Occorre che anche Jesolo intraprenda un autonomo sentiero di sviluppo delle forze produttive, di crescita del benessere, di salvaguardia dell’ambiente e del territorio, di equità sociale. Fermare le eventuali speculazioni è senz’altro possibile, ma occorre sgombrare il campo dalle incertezze e dalle ambiguità politiche
pensiamo, inoltre che la preferenza verso politiche di “austerità” rappresentano anche e soprattutto l’espressione di interessi sociali consolidati. Mantenere la “presa” su politiche di austerità, significa anche accelerare i processi di smantellamento delle imprese turistiche ( un aumento della mortalità di tali imprese significa che quei capitali che usciranno vincenti dalla crisi potranno rilanciare l’accumulazione sfruttando tra l’altro una minor concorrenza sui mercati e un ulteriore indebolimento del lavoro). Occorre che anche Jesolo intraprenda un autonomo sentiero di sviluppo delle forze produttive, di crescita del benessere, di salvaguardia dell’ambiente e del territorio, di equità sociale. Fermare le eventuali speculazioni è senz’altro possibile, ma occorre sgombrare il campo dalle incertezze e dalle ambiguità politiche
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