Google Translate

lunedì 21 marzo 2011

Anche Jesolo destinata al “suicidio demografico”?

Il sindaco Calzavara definisce il “Rapporto Jesolo” (supplemento a “Jesolo” , giornale dell’Amministrazione Comunale) “uno strumento di trasparenza amministrativa”. Per quanto mi riguarda lo definerei “un utile strumento di valutazione delle politiche pubbliche”. Mi riferisco alla pag.7 (“La popolazione: come cresciamo”). Si legge (in alto a sinistra): “Jesolo continua la sua crescita(?) arrivando a marzo 2009 a 25 mila abitanti. Alla data del 30 giugno 2010 la popolazione residente ha raggiunto quota 25.426. Una crescita lenta ma costante, grazie anche ai cittadini extracomunitari che attualmente rappresentano il 6,82% della popolazione residente, i cittadini stranieri della comunità europea sono invece il 3,52%. Il tasso di natalità varia di anno in anno e si assesta intorno all’8,20 % contro un tasso di mortalità di 8,80% che supera quest’anno quello di natalità. Negli ultimi anni- conclude frettolosamente ed incompiutamente l’articolo-siamo quindi cresciuti grazie al maggior numero di iscritti provenienti da altri comuni”. Le statistiche ufficiali, si sa, sono un bene pubblico indispensabile per la conoscenza ma anche un supporto utile alle decisioni che la politica prenderà per il bene di tutta la collettività: cittadini, operatori economici, parti sociali, ecc. La Città “è cresciuta”?. Nel 2001 la popolazione residente era di 22.724 (il dato è ricavabile dal grafico sottostante), nel 2009  (al 31.12.2009) è di 25.232.Qual’è la crescita della popolazione residente? Da 22.274 a 25.426 vogliono dire 3.152 abitanti in più nell’arco di 9-10 anni circa (+ 14,00% circa). Ma “quale” popolazione è cresciuta? I cittadini extracomunitari e stranieri della comunità europea sono 6,82% + 3,52% (10,34%). Il 10% sul dato del 30 giugno 2010 (25.232) significa Sono perciò solo 629 le unità corrispondenti a cittadini d origine italiana residenti: l’attuale popolazione straniera si aggira intorno alle 2.500 unità. 20% della crescita complessiva a cittadini italiani, 80% a cittadini di origine straniera. Qual’ è allora  la direzione complessiva di tale “suicidio demografico”? Stupisce che,a livello locale, questo tema drammatico non sia al centro di un dibattito culturale e politico. Se - come riferisce il breve articolo - il tasso di mortalità supera quello di natalità è evidente che anche Jesolo si avvia a diventare  una città con il minor numero di nati: e lo sarebbe già se, (un argomento di scommessa),  dalle nascite registrate si escludessero i figli d’immigrati residenti, appartenenti a famiglie di religione islamica. Che cosa significa tutto questo? Che anche Jesolo dimezzerà la popolazione nel corso di una generazione. Avremo quindi  una società “multireligiosa” o, piuttosto “multietnica”? Una città con una sensibile ed importante maggioranza musulmana costituirebbe, molto semplicemente, una città ben diversa rispetto a quella che oggi conosciamo. Si può discutere se sarà bella o brutta: di certo, non sarà più la stessa. Raccogliere la “sfida” di una consulta sulla libertà religiosa avrebbe potuto generare discussioni interessanti (e sicuramente non prive di ampi dibattiti sia in politica che nella città).

Nessun commento:

Posta un commento