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lunedì 21 marzo 2011

Quanto "vale" un ponte festivo? Storia di un occasione persa (17 marzo)

Confindustria ha affermato che un eventuale “ponte” per i festeggiamenti del 150° anniversario dell’Unità d’Itala, potrebbe causare 4 miliardi di danni all’ economia nazionale. , invece ha deciso di "boicottare" le prenotazioni per protestare contro la tassa di soggiorno. Eppure per un sistema che continua a soffrire di consumi bassi (e non sicuramente di scarsa produzione industriale), la gita fuori porta o lo shopping potrebbero aiutare a rimettere in moto la nostra economia . L’Amministrazione Comunale si è limitata ad una scarna cerimonia per il 17 marzo: ore 10.00 cerimonia dell’alzabandiera con lancio di corona sul fiume Sile; ore 10.30 narrazione della storia di Jesolo durante i 150 anni, accompagnata dalle musiche della Fanfara dei Bersaglieri.  Eppure questo anniversario cade in un anno particolarmente povero di ponti. Il 25 Aprile è Pasquetta, il 1° maggio è domenica. E’noto,poi,  a tutti gli albergatori che le strutture  alberghiere vivono in una situazione che le vede iper-utilizzate e sovraffollate nei due mesi estivi (Luglio ed agosto), mentre nel resto della stagione turistica sono sottoutilizzate. Un “ponte” in un mese come marzo, con un coerente programma di manifestazioni,  avrebbe potuto attivare il turismo culturale, quello enogastronomico e la vacanza per lo shopping. Confcommercio stima che un ponte “valga” 1,35 miliardi di euro (basti pensare che quello del 25 aprile 2008 valeva 1,8 miliardi!!). Il tira e molla sugli Inno e l’assenza di qualsiasi discussione “costruttiva” sul programma dei festeggiamenti ha prodotto un programma che assomiglia a quello del 4 novembre (Anniversario della Vittoria). Irrilevante per gli operatori economici e asfittico nella capacità di attirare potenziali turisti.

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