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lunedì 21 marzo 2011

Festa del 150° anniversario dell'Unità d'Italia a Jesolo: Che tristezza!!

 Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d'Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861". Ma come hanno “visto” gli jesolani ed i pendolari questa festività? Sono andato alla ricerca di italianità, non in Municipio (il cui programma è stato abbastanza triste). Debbo dire che non ho mai visto un’anziana signora (L’Italia) così maltrattata, insultata, ferita e trascurata. Mentre la storia si dimentica fin troppo facilmente. E, si sa che la storia non è fatta di sole gioie (altrimenti lo sventolio della bandiera si ridurrebbe ad una vittoria calcistica, al grido “campioni del mondo” – tre volte) ma anche di dolori, eroismi e, qualche volta di grandi errori. Ma è sempre e comunque la nostra storia (o se vogliamo la continuazione della storia dei nostri padri) e non va rinnegata. È triste vedere (e sentire) che c’è chi si vergogna d’essere italiano. Chi nega la festa (tenendo chiuso) ma non offrendo servizi ai pendolari giunti a Jesolo.  Chi la nega, al contrario, tenendo aperto per svolgere lavori di straordinaria manutenzione. Qualcuno, timidamente o, forse, all’ultimo momento, espone il tricolore. Per il resto, un’infinita tristezza. Mio padre ha issato sul pennone (nuovo) della “sua” pensione, il Tricolore. Poi (forse perché si è arrabbiato nel vedere così poca “partecipazione” (un affronto per chi ha combattuto, soffrendo, durante la seconda guerra mondiale) ha voluto installare un “bandierone” tra il primo ed il secondo piano. Forse (un pennone per l’alzabandiera è già un fatto raro, specie se collocato all’interno di un piccolo albergo) la bandiera più grande di Jesolo!! . Poi vi sono quelli che vorrebbero non essere italiani e si schierano con possibili annessioni all’Austria (“siamo lombardo-veneti”, dicono). È vero, abbiamo i nostri problemi, ma chi non li ha? E il modo per risolverli non è scansarli con altisonanti parole, ma affrontarli stando umilmente uniti, per affrontare le sfide del mondo. Ho visto una città triste,e per dirla tutta, poco “accogliente”. Eppure il Presidente della Repubblica, ancora nel 2010, nel giorno dell’apertura delle celebrazioni per i 150 anni a Reggio Emilia, aveva criticato il “Ritrarsi dall'impegno” a celebrare il 150esimo anniversario della Unità d'Italia. «Non giova a nessuno, non giova a rendere più persuasive, potendo invece solo indebolirle,le legittime istanze di riforma federalistica e di generale rinnovamento dello Stato democratico». Parole chiarissime a richiamare le forze politiche al rispetto delle istituzioni e della loro storia. Il presidente della Repubblica non fa nomi, ma si legge un chiaro messaggio alla Lega quando si rivolge «a forze politiche che hanno un significativo ruolo di rappresentanza democratica sul piano nazionale e locale.  Un occasione persa per Jesolo (anche sotto il profilo economico: un programma di manifestazioni per il ponte del 17 marzo, avrebbe favorito i consumi e le imprese.

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