Egr.Sig.SINDACO,
Un albergatore offre servizi alla sua clientela. Quando però possiede un limitato numero di posti auto o bus è quasi “costretto” (dopo aver verificato prezzi e disponibilità dei parcheggi esistenti) a chiedere al cliente di “cercarsi” un posto auto. Ci si imbatte così nelle strisce blu (ma sono aree di sosta o parcheggi, visto che non si capisce se la stessa sosta ha un massimo consentito? Con una sosta massima di 4 ore, ad esempio, si incentiva la sosta di lunga durata, svantaggiando così i parcheggi…) o in parcheggi a pagamento (ma, il contratto di “posteggio” va qualificato come contratto atipico, da ricondurre nello schema generale del contratto di deposito, ex art. 1766 c.c., che impone al depositario l’obbligo di custodire la cosa con la diligenza del buon padre di famiglia e di riconsegnarla nello stato in cui è stata lasciata, oppure è una semplice messa a disposizione di uno spazio per lo stazionamento del veicolo, con la conseguenza che il contratto stipulato è assimilabile alla locazione?) oppure in tanti divieti di sosta (I segnali devono essere percepiti tempestivamente, letti correttamente, in modo inequivocabile ed in tempo utile perché l'efficienza e la sicurezza della circolazione dipendono anche dalla qualità delle informazioni che sono trasmesse all'utente della strada. L'utente deve infatti poter disporre di tutti gli elementi necessari per operare le sue scelte dipendenti dal messaggio ricevuto dalla segnaletica. Per conseguire questo risultato occorre studiare attentamente ogni segnale in relazione alla sua collocazione affinché il messaggio trasmesso sia facilmente comprensibile). In questa difficile situazione, è facile che, chiunque, possa imbattersi in una qualsiasi violazione del codice della strada. E’ capitato anche ad un mio cliente. Mi si e accesa una lampadina e ho rilanciato: perché non pagare la multa al cliente? Un modo per far digerire la multa ai poveri clienti (e turisti) ma, anche un modo come un altro persuadere la politica (che amministra) ad effettuare una pausa di riflessione (con relativo blocco delle contravvenzioni) .Da sempre gli albergatori dicono che il turismo si basa sul sorriso. Serve agli albergatori per farsi benvolere dai clienti ma può anche servire ai turisti nei confronti della citta che li ospita. E' evidente che chi prende una multa (qualche volta anche giustamente), si arrabbi ma, solidarizzando ogni tanto con il turista decisamente si arrabbia di meno. Ai vigili abbiamo sempre chiesto di far rispettare le regole ma di intervenire solo dove e necessario. Sappiamo tutti che Jesolo soffre cronicamente, in estate, del problema dei parcheggi. Una nota, infine sui servizi pubblici resi ai turisti (e cittadini). L’articolo 7 del C.d.S consente all’Amministrazione Comunale di realizzare parcheggi a pagamento a condizione che vengano contemporaneamente realizzati, nelle immediate vicinanze, parcheggi gratuiti. Anche autorevole giurisprudenza (Cass. SS.UU. n.116/2007) ha già inaugurato un orientamento che stigmatizza come illegittima la violazione, da parte dei Comuni, dell’”obbligo di istituire zone di parcheggio gratuito e libero in prossimità di aree in cui è vietata la sosta o previsto il parcheggio solo a pagamento”. Non solo. Ma che, in definitiva, “i provvedimenti in forza dei quali sono stati istituiti i parcheggi a pagamento per cui è causa, sono meritevoli di annullamento, siccome viziati da eccesso di potere per carenza istruttoria e difetto di motivazione." La domanda è d’obbligo: un turista (ma anche un qualsiasi cittadino) ha diritto, da parte dell’Amministrazione Comunale (soggetto che specificatamente sovrintende ai servizi pubblici) al diritto fondamentale della qualità del servizio? Esiste una carta dei servizi pubblici che in qualche modo tutela il turista (e il cittadino)? Esiste, in sostanza, uno strumento che impone all’Amministrazione Pubblica di impostare in modo radicalmente diverso l’erogazione dei servizi? Se questo deve avvenire, lo si deve realizzare in funzione degli utenti (cioè i turisti) e non in funzione dei dipendenti pubblici. Del resto, una carta dei servizi assolve indubbiamente anche al compito di dare voce all’utente stesso. Soddisfare le esigenze del pubblico non è solo scrivere un documento formale ma assolvere al “patto” con i cittadini (ed i turisti), garantendo prestazioni informate a parametri qualitativi (e quantitativi) prefissati e verificabili.
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