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giovedì 2 dicembre 2010

COMMENTO A MARGINE DEL CAP.6 e 7 su alcune considerazioni pubblicate da "Il fenomeno degli outlet e l'impatto sul tessuto economico locale derivante dal loro insediamento" (quaderni Confcommercio)

Un aspetto da non trascurare nell’osservare il fenomeno degli outlet è indubbiamente la valutazione delle conseguenze che la localizzazione di un FOC (strutture commerciali complesse extraurbane di oltre 10.000 mq di superficie, ad architettura esperenziale che concentrano spazialmente dei punti vendita monomarca e autogestiti,caratterizzati da un assortimento speciale – fisso nella marca, ma variabile nelle referenze – ad un prezzo ribassato rispetto a quello del dettaglio tradizionale urbano) provoca sul territorio di riferimento e soprattutto, sulle attività economiche e produttive dell’area. Una valutazione che deve essere effettuata tenendo presente lo stretto legame che da sempre lega il commercio con le dinamiche urbanistiche, con particolare riferimento alle sinergie, alle opportunità, ma anche alle problematiche, che si vengono a creare con l’insediamento di queste grandi strutture di vendita, ponendo in particolare l’accento sugli effetti sociali, economici ed ambientali derivanti dalla loro localizzazione. Commento: E’ stata effettuata consapevolmente una attenta valutazione sulle problematiche inerenti all’insediamento di outlet e/o centri commerciali e sugli effetti, positivi e negativi,  che queste avranno sul commercio al dettaglio?
6.1 Esperienze di impatto positivo
In generale è possibile affermare che le esperienze di questi anni, legate alla presenza di Outlet o di grandi insediamenti commerciali, che sembrano raccogliere consensi, riguardano alcuni aspetti quali la rivitalizzazione dell’area ed i benefici economici che ne derivano a cominciare dal positivo impatto occupazionale. L’insediamento di un FOC pone problemi ed opportunità che devono essere adeguatamente valutati con la consapevolezza che detto insediamento avrà effetti sulle attività economiche preesistenti e sulla loro evoluzione futura, in termini sia di viabilità, che di tutela delle risorse naturali, di qualità della vita e di abitudini di consumo. L’apertura di un Outlet in zona extraurbana, potrebbe infatti determinare un ridimensionamento del commercio al dettaglio, soprattutto nelle zone periferiche di minore pregio.…L’aspetto concorrenziale è, infatti, rinvenibile nel fatto che l’outlet offre una nuova occasione di visita e di fare shopping, meglio raggiungibile dei centri commerciali dell’area metropolitana. Ciò può pertanto distogliere determinate categorie di utenti, quali i giovani o i curiosi, dalla frequentazione delle aree centrali stesse, con la ovvia conseguenza di un calo dei consumi in queste ultime.
Per quanto riguarda invece le zone centrali della città, queste tendono a subire il cosiddetto “processo di riqualificazione” ovvero si innesca una spinta del commercio locale a difendersi dalla concorrenza dei grandi centri extraurbani attraverso una maggior specializzazione, dando luogo a piccoli distretti specifici che possano rivolgersi più direttamente ai residenti. Commento:  Un qualsivoglia Pubblica Amministrazione e/o Associazione di categoria ha, in qualche modo, a fronte di possibili opportunità di crescita del commercio locale, ha mai fornito stimoli o, quantomeno persuaso i “piccoli” esercizi commerciali, fornendo altresì gli strumenti, a crescere offrendo maggiore innovazione nel servizio?
Ovviamente tale effetto dipenderà molto da quanto le imprese locali saranno in grado di riqualificarsi al fine di fornire servizi specializzati, ma è certo che si trova a stimolare gli operatori delle aree urbane centrali (ed un po’ a tutti gli esercizi commerciali e di somministrazione) ad una maggiore innovazione nel servizio ed una attenzione più centrata sul consumatore. Un ulteriore effetto negativo da tener presente è che l’apertura dell’outlet potrebbe portare ad una riduzione del fatturato e di forza lavoro nei negozi del centro ma soprattutto in quelli periferici.

Cap.7. LE RISPOSTE DEL TERRITORIO ALLA LOCALIZZAZIONE DI UN FACTORY OUTLET CENTER: LE SOLUZIONI GIÀ ADOTTATE A LIVELLO REGIONALE

Alla luce di quanto analizzato relativamente all’impatto che la realizzazione di un outlet provoca sulla tessuto economico e locale del territorio di insediamento si vogliono anche evidenziare alcune soluzioni a cui in generale le istituzioni, e tutte le parti sociali interessate dal fenomeno del FOC, dovrebbero volgere affinché quest’ultimo non si ponga in contrasto con il commercio locale, ma si configuri anzi come una possibilità di sviluppo e integrazione di entrambi. Data la trasversalità degli impatti che l’insediamento di una struttura di vendita come il factory outlet center provoca sul territorio diviene, dunque, essenziale individuare strategie ed iniziative efficaci, affinché si possa migliorare la complementarietà tra la rete commerciale esistente e l’impatto del fenomeno outlet.Commento: le Istituzioni e le Associazioni, in concertazione, forniscono le soluzioni.
Alcune esperienze già realizzate in Piemonte ed in Toscana soprattutto, hanno dato prova della effettiva opportunità di creare una comunicazione integrata,simmetrica e capillare tra il sistema dell’outlet e quello della rete commerciale esistente.
Le soluzioni sono passate attraverso:
1. il ricorso alla concertazione nella gestione di politiche settoriali e la creazione di appositi luoghi istituzionali per l’ideazione delle politiche di sviluppo territoriale;
2. la riorganizzazione del commercio urbano attraverso il potenziamento dei
Centri commerciali naturali;
3. l’integrazione con altri segmenti commerciali;
4. l’integrazione con le politiche per il turismo;
5. la formazione
6. la riqualificazione urbana Commento: Soluzioni Individuate!!
Cap7.1 L’Esperienza del PIEMONTE
L’esperienza del Piemonte ha visto instaurarsi un forte coordinamento della pianificazione territoriale ed urbanistica che ha prodotto forme di collaborazione volontaria dei Comuni per individuare strategie condivise per lo sviluppo dei propri territori.
Sono state avviate:
a)relazioni di tipo verticale (intendendo per esse le relazioni tra Stato, Regione ed enti locali) in un campo di intervento in cui le esigenze di coordinamento tra i diversi livelli di governo risulta cruciale per ragioni sia di efficienza che di equità distributiva;
b) relazioni di tipo orizzontale (intendendo per esse le relazione tra politica territoriale e politiche di settore) nella pianificazione territoriale;
Ma di grande importanza sono state anche le caratteristiche principali dei processi decisionali nelle politiche territoriali e il ruolo che hanno avuto riconosciuto i diversi stakeholders (attori pubblici e privati):
La complessa attività di concertazione e stata svolta in sedi e contesti istituzionali diversi. Un primo tavolo negoziale di natura partenariale è stato costituito dalla giunta comunale di Serravalle con le rappresentanze di categoria del commercio. Un secondo tavolo fu invece teso a realizzare forme di coordinamento interistituzionale e fu promosso dalla Provincia di Alessandria nell’intento di trovare un accordo tra i Comuni territorialmente interessati, cui spetta un parere non vincolante per la decisione definitiva (Novi Ligure e Gavi si pronunceranno contro l’iniziativa). L’impatto del Foc, valutato a seguito dell’insediamento dell’Outlet ha visto nell’area del novese, il diffondersi di numerose iniziative di sviluppo a carattere insediativo.Molte iniziative sembrano un po’ casuali nella scelta, come se fossero dettate principalmente da una esclusiva competizione nell’allocazione di nuove risorse economiche e finanziarie.Il comune di Serravalle non ha subito almeno apparentemente grandi mutamenti o trasformazioni in seguito alla nascita del FOC. Di recente, così come testimoniato dal responsabile dell’area urbanistica del Comune, sono aumentate le richieste di concessioni edilizie per l’area nei pressi dell’Outlet, lungo la strada Novi/Serravalle,dove dovrebbero sorgere strutture abitative destinate soprattutto al personale impiegato nel centro.

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